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mercoledì 25 maggio 2011

La Mazda lavora alla RX-9


La futura sportiva della casa di Hiroshima dovrebbe adottare la propulsione ibrida di origine Toyota: motore elettrico accoppiato, però, al rotativo Wankel.

IBRIDA BY TOYOTA - Secondo quanto riporta il mensile americano Motor Trend, che cita una "talpa" interna alla Mazda di Hiroshima, la futura Mazda RX-9 adotterà la tecnologia ibrida della Toyota. L’accordo tra le due case giapponesi risale allo scorso anno e l’erede delle Mazda RX-7 ed RX-8 sarà la prima auto a beneficiarne.
COUPÈ AVVENIRISTICA - Secondo le indiscrezioni la Mazda RX-9 si ispirerà alla concept car Shinari (nelle foto), abbandonando la carrozzeria 4 porte della RX-8 per adottarne una più comune da coupé a due porte, come la rimpianta RX-7. La piattaforma della RX-9 dovrebbe essere condivisa con la prossima generazione della Mazda MX-5, per abbassare i costi di sviluppo. Secondo la fonte, la MX5 è un progetto prioritario rispetto a quello della RX9, che viene attualmente portato avanti da un ristretto numero di ingegneri.
 
Mazda shinari 3
Il prototipo Shinari del 2010 farà da ispirazione per la prossima Mazda RX-9.

WANKEL MARCHIO DI FABBRICA 
- Se le ipotesi si riveleranno fondate, laMazda RX-9 dovrebbe essere una trazione posteriore equipaggiata con il nuovo motore rotativo Renesis 16X, abbinato al propulsore elettrico. Quest'ultimo agirà prevalentemente come "booster", permettendo di annullare in parte i difetti che da sempre caratterizzano il motore Wankel, ovvero bassi valori di coppia e consumi elevati. Stando a quanto rivelato dall’insider laMazda RX-9 debutterà sul mercato entro la fine del 2013.

Volkswagen Golf Cabrio LE NOSTRE IMPRESSIONI DI GUIDA

Volkswagen Golf CabrioVolkswagen Golf Cabrio.Volkswagen Golf CabrioVolkswagen Golf Cabrio
Il comando è lì, a portata di mano nella parte anteriore del bracciolo tra i sedili anteriori. Basta azionarlo e la Golf Cabriolet si scopre. La capote, tramite un meccanismo elettrico, si sgancia, si alza e scompare dietro i sedili posteriori in appena nove secondi. Ecco la riedizione della Golf Cabriolet, che mancava dai listini Volkswagen da ben nove anni e che si è evoluta diventando più sofisticata, più raffinata.

Volume di carico di 250 litri. La capote, ancora di tessuto, è caratterizzata dallo spessore molto contenuto che favorisce la disponibilità di spazio nel bagagliaio e che, anche nella configurazione con capote abbassata, assicura una capacità di carico di 250 litri (il volume può essere aumentato abbattendo lo schienale posteriore frazionato 50/50). Rispetto alle versioni precedenti, inoltre, il rollbar non è più fisso e centrale, ma è stato sostituito da due elementi ad azionamento automatico che all'occorrenza fuoriescono da dietro i sedili posteriori in pochi millesimi di secondo. E ancora, Esp, Eds, Ebc, sistema di assistenza per le partenze in salita, regolatore di velocità, nonché airbag per testa, torace, ginocchia e, come se non bastasse, una migliore rigidità torsionale della carrozzeria ottimizzata in funzione del comportamento dinamico.

Cambio manuale. Su strada, questa Golf che si scopre in un attimo, non ha niente da farsi perdonare. Sì, il turbodiesel di 1.6 litri da 105 CV che equipaggia la nostra Golf Cabrio ha un temperamento tranquillo, ma è silenzioso e soprattutto è molto elastico. Peccato sia accoppiato a un cambio manuale a sole 5 marce e che non sia proposto neppure a richiesta il riuscito Dsg a doppia frizione. Ce ne faremo una ragione poiché quanto al resto la Cabrio è una Golf che regala qualche emozione in più della berlina ed è anche più spettacolare. Già, e così, mentre ci muoviamo lentamente, prima di raggiungere i 30 km/h, la capote si alza, compie un ampio arco e poi scompare velocemente nell'apposito vano dietro i sedili posteriori. Acceleriamo e man mano che la velocità aumenta la leggera brezza sopra le nostre teste non diventa mai fastidiosa, anzi si riesce ad apprezzare il buon confort di marcia grazie alla silenziosità della meccanica e al buon lavoro delle sospensioni.

Capsula di alluminio. E così, in "plein air" al volante di questa Golf aperta, si riscopre anche il piacere di guidare, non tanto per le prestazioni, che rientrano tutto sommato nella norma, ma perché consente di muoversi in tutta tranquillità e con grande fluidità dando il meglio di sé sia in tutte le situazioni di traffico sia nei viaggi fuori porta. E quando il sole diventa implacabile o in cielo si addensano nuvoloni neri che non promettono nulla di buono, è un attimo richiudere la capote, ci vogliono 11 secondi (3 in più che per scoprirla) e trasformare la Golf Cabrio in una piacevole due porte. A tetto chiuso, poi, si viaggia nel silenzio ovattato di una berlina di lusso grazie a una "capsula" di alluminio che trattiene la "voce" del turbodiesel di 1.6 litri e, soprattutto, all'assenza totale di fastidiosi scricchiolii e vibrazioni. Insomma, una cabriolet accattivante che costa 26.750 euro, non poco!

KTM X-Bow R ANCORA PIÙ ESTREMA

KTM X-Bow RLa KTM X-Bow R.KTM X-Bow RKTM X-Bow R
Se il turbobenzina TFSI di 2.0 litri da 240 CV e le prestazioni della prima "Cross Bow" non vi avevano soddisfatto, ecco un nuova versione della biposto sportiva realizzata da KTM in collaborazione con Audi e Dallara, ancora più potente ed estrema. Si chiama X-Bow R e promette prestazioni ancora più esaltanti.

Subito in pista. Teatro della prima uscita della KTM X-Bow R è stata la pista austriaca di Zeltweg, recentemente ribattezzata Red Bull Ring. Sotto al cofano, i tecnici della Casa di Mattighofen hanno messo mano al 4 cilindri di 2.0 litri e grazie a una nuova turbina, al rinnovato sistema di iniezione e alla centralina Bosch, ora la potenza è salita a 300 CV, con una coppia di 400 Nm a 3.300 giri. Anche la rigidità del telaio in fibra di carbonio e alluminio è stata ottimizzata, mentre il peso è rimasto contenuto in 790 kg.

Accelerazione laterale.  Il propulsore è posizionato più in basso di 19 mm, mentre il baricentro è sceso di 15 mm, consentendo alla X-Bow R un'accelerazione laterale superiore a 1,5 g. Le sospensioni, infine, sono state irrigidite per garantire una maggiore tenuta nella guida al limite in pista. Non sono state rilasciate informazioni relative a velocità di punta e accelerazione, ma se si pensa che la versione normale dichiarava 217 km/h di massima e uno "0-100" da 3,9 secondi, è lecito attendersi dalla R prestazioni ancora più elevate. Il prezzo, tasse escluse, è di 58.795 euro. A.C.

Crash test EuroNCAP CINQUE STELLE PER SEI VETTURE

Crash test EuroNCAPLa Nissan Leaf.Crash test EuroNCAPLa Ford Focus.Crash test EuroNCAPLa Volvo V60.Crash test EuroNCAPLa Peugeot 508.Crash test EuroNCAPLa Lexus CT200hCrash test EuroNCAPLa Citroën DS4.
Sono terminati i severi test EuroNCAP su sei nuove vetture e i risultati - 5 stelle per tutte - sono abbastanza sorprendenti, soprattutto perché fra queste c'è anche la Nissan Leaf, prima fra le elettriche a ottenere un punteggio così alto.

Top fra le elettriche. A fine febbraio era stata messa alla prova la Mitsubishi i-MiEV (i cui risultati sono stati estesi anche alle gemelle Citroën C-Zero ePeugeot iOn), che aveva ottenuto una valutazione di quattro stelle. La Leaf è riuscita a fare meglio anche grazie ai controlli effettuati dopo i test al pacco batterie, che deve rimanere integro: il collocamento sotto i sedili posteriori riduce praticamente a zero i rischi di danni o di perdite di tensione.Michiel van Ratingen, segretario generale dell'EuroNCAP, ha dichiarato: "La Nissan Leaf dimostra che i veicoli elettrici possono essere sicuri quanto le auto tradizionali".

Nuova Focus. C'era grande attesa per la compatta di Casa Ford, che non ha deluso le aspettative. Nonostante da quest'anno i protocolli siano più severi, la Focus ha conquistato le 5 stelle. Degno di nota il 72% ottenuto nella protezione dei pedoni, così come il 71% nelle dotazioni di sicurezza, conseguito grazie all'introduzione dell'Active Stop City (sistema anticollisione) e del Lane Keeping Aid (avviso del superamento di corsia).

Volvo super. Ottima performance anche per la Volvo V60, che oltre alle 5 stelle ha ottenuto il punteggio massimo (100%) nelle dotazioni di sicurezza. Davvero ricco e completo il suo equipaggiamento di serie, dal sistema anticollisione (è stata la prima vettura ad adottarlo) al dispositivo anti colpo di frusta integrato nei poggiatesta, non le manca praticamente nulla.

508, DS4 e CT 200h. Per quanto riguarda le ultime tre, la Peugeot 508 ha dimostrato una buona protezione contro il colpo di frusta e, assieme alla Lexus CT200h e alla DS4, ha ottenuto una buona valutazione nella protezione dei bambini, grazie alla possibilità di disattivare comodamente l'airbag del passeggero. Peugeot e Citroën, per contro, non sono andate bene nella prova d'urto contro i pedoni, ottenendo, rispettivamente, il 41 e il 43%. Su questo aspetto le francesi dovranno correre ai ripari: a partire dal 2012, infatti, per ottenere le 5 stelle non si potrà scendere al di sotto del 60%. A.C.


Volvo V60
Punteggio totale: 5 stelle
Protezione adulti: 94%
Protezione bambini: 82%
Protezione pedoni: 64%
Dotazione di sicurezza: 100%

Peugeot 508Punteggio totale: 5 stelle
Protezione adulti: 90%
Protezione bambini: 87%
Protezione pedoni: 41%
Dotazione di sicurezza: 97%

La Nissan Leaf 
Punteggio totale: 5 stelle
Protezione adulti: 89%
Protezione bambini: 83%
Protezione pedoni: 65%
Dotazione di sicurezza: 84%

Lexus CT200h
Punteggio totale: 5 stelle
Protezione adulti: 94%
Protezione bambini: 84%
Protezione pedoni: 55%
Dotazione di sicurezza: 86%

Ford Focus
Punteggio totale: 5 stelle
Protezione adulti: 92%
Protezione bambini: 82%
Protezione pedoni: 72%
Dotazione di sicurezza: 71%

Citroën DS4
Punteggio totale: 5 stelle
Protezione adulti: 90%
Protezione bambini: 80%
Protezione pedoni: 43%
Dotazione di sicurezza: 97%

Aston Martin Cygnet L'ELOGIO DELL'IRRAZIONALITÀ

Aston Martin CygnetL'Aston Martin Cygnet.Aston Martin CygnetAston Martin Cygnet
Inchiodati nel traffico di una Londra paralizzata dalla visita di Barack Obama e signora, si ha tempo, e pure parecchio, per pensare al senso dell'Aston Martin Cygnet, che ha il privilegio di scarrozzarci per le strade della capitale. E, parafrasando Vasco Rossi, è facile arrivare alla convinzione che "questa storia un senso non ce l'ha". Volendo utilizzare i criteri di giudizio utilizzati d'abitudine per valutare un'automobile "normale", la Cygnet altro non è che unaToyota iQ imbellettata alla bell'e meglio a cui hanno piazzato sul muso il marchio dell'Aston, per giustificare (o tentare di giustificare) un clamoroso entry price di 40 mila euro e rotti.

Un affare. Tanto basterebbe per bollare l'operazione come un'ardita furbata, ché la iQ normale costa – col motore milletré – 16.351 euro: pur a voler prestare fede agli uomini di Gaydon, secondo i quali la vetturetta è sottoposta a un profondo lavoro di personalizzazione (i sedili, il cofano, i cerchi eccetera, ma nulla che riguarda la meccanica), se ne deduce che, per ogni Cygnet venduta, Ulrich Bez (capo della Casa) si sfrega le mani fino alla loro consunzione. In fin dei conti, far fare questi interventi a un bravo carrozziere non costerebbe più di qualche migliaio di euro. Diciamo 5000? Ammettiamolo. E ammettiamo pure che la Toyota, produttrice della macchina di base, la venda all'Aston a prezzo pieno: siamo dunque di fronte a un margine abnorme, nell'ordine del 100%. Insomma, un affare. Per l'Aston Martin.

Snob. Ora, la verità è che di macchine senza senso, prive di capo e coda, assolutamente anacronistiche, canagliescamente provocatorie è piena la storia. Per fortuna, verrebbe da dire. Perché è proprio questa la bellezza dell'auto e della passione di cui essa è oggetto: il raziocinio, il calcolo, la ragione, sembrano scomparire quando si parla di alcuni modelli – come questo, appunto – dal pedigree scintillante, il cui senso non è da ricercare nelle istanze oggettive (come il costo industriale), quanto negli aspetti squisitamente soggettivi, e per questo irrazionali, come la linea, il fascino del marchio, le suggestioni del passato, l'esclusività. Ecco, la Cygnet è l'esempio paradigmatico di tutto ciò: trova spiegazione e significato non tanto nelle caratteristiche tecniche (pur apprezzabili), quanto, semmai, nella propria natura di oggetto chic per happy few, disposti a svenarsi per avere in garage una delle 1.500 Aston versione Lilliput.

Tale iQuale. A questo punto, descrivere come va la Cygnet è superfluo: basta dire che si guida come una iQ 1.3, cioè molto bene. Scatta vivace, ha un buon cambio Cvt, in città è ipermaneggevole e, rispetto alla Smart, ha un po' di spazio dietro i sedili anteriori (ma un adulto normalmente costruito non c'entra). Ci viene naturale dire che si poteva approfittare dell'occasione per portare qualche intervento alla meccanica, tanto per sottolineare con qualcosa di tangibile la sportività che fa parte del Dna Aston (l'ha fatto benissimo la Fiat con la Abarth 500). Ma forse è proprio questo il senso della deliziosamente bizzarra Cygnet: essere del tutto irrazionale.

NUOVA VERSIONE BI-FUEL BENZINA/GPL

Mitsubishi ASXLa Mitsubishi ASX ora è disponibile anche in versione bifuel (benzina/Gpl).Mitsubishi ASXIl serbatoio di Gpl è posizionato nel bagagliaio, sotto al piano di carico, nel vano solitamente utilizzato per la ruota di scorta.
La gamma della crossover compattaMitsubishi ASX si arricchisce di una nuova versione bi-fuel (benzina/Gpl) che va ad affiancare le motorizzazioni 1.6 a benzina e 1.8 diesel.

Abbinato allo start & stop. L'impianto a Gplè stato realizzato dalla BRC ed è progettato per operare in abbinamento con la funzione Start&Stop, permettendo alla vettura, tra l'altro, di ripartire dopo l'arresto utilizzando l'alimentazione a gas, mentre normalmente l'avvio di questo tipo di vetture avviene sempre a benzina. Il serbatoio toroidale da 50 litri di capacità nominale, riempibile all'80% (40 litri), è stato posizionato nel bagagliaio sotto al piano di carico, nell'alloggiamento solitamente occupato dalla ruota di scorta.

Prestazioni e consumi. Le prestazioni, secondo i dati diffusi dalla Casa, cambiano di poco rispetto alla versione a benzina: la potenza del motore bi-fuel è di 113 CV (85 kW) contro i 114 CV (86 kW) del motore alimentato benzina mentre la coppia, pari a 151 Nm, solo uno in meno. Rimane invariata, invece, la velocità massima di 183 km/h. Leemissioni scendono da 135 a 127 g/km per la Mitsubishi ASX bifuel equipaggiata con Start&Stop e da 139 e 129 in quella senza, mentre il consumo medio combinato, sempre secondo i dati dichiarati, è rispettivamente di 7,8 e 7,9 litri per 100 chilometri.

Prezzi da 20.450 euro. La Asx a Gpl viene offerta soltanto nella versione a due ruote motrici a un prezzo di listino di 20.450 euro (Ipt esclusa) per l'allestimento Inform, di 22.800 euro per l'Invite e di 25.000 euro per l'Intense Panoramic. Sonooptional la vernice metallizzata, che costa 550 euro, e la funzione Start&Stop proposta a 350 euro. Il pacchetto Luxury e Navi, disponibile solo nella top di gamma, ha un costo di 3.400 euro e include sedili di pelle riscaldabili e, nel lato guida, regolabili elettricamente, touch screen a colori, navigatore, sistema di infotainment (radio, lettore Mp3, Cd e Dvd), telecamera posteriore di ausilio al parcheggio e keyless system.

Fiat e Chrysler IL LINGOTTO CERCA NUOVI FINANZIAMENTI

Fiat e Chrysler
Nuove manovre finanziarie in vista per la Fiat. Secondo quanto anticipato da "Bloomberg", ilLingotto avrebbe intenzione di ampliare la propria linea di credito, portandola a 1,5 miliardi di euro. Ciò dovrebbe avvenire immediatamente dopo aver formalizzato l'annunciata acquisizione di un ulteriore 16% del pacchetto azionario della Chrysler che porterebbe la Fiat a salire al 46% della Casa americana.

Restituzione del debito. Il motivo è presto detto: in base all'accordo, Fiat eserciterà per intero la "Incremental equity call option" subordinatamente e contestualmente al completamento da parte di Chrysler, nel secondo trimestre del 2011, di una operazione di rifinanziamento con la quale sarà integralmente rimborsato il debito da 7,6 miliardi di euro della Chrysler nei contront dei governi statunitense e canadese. Proprio questo è l'obiettivo che ha spinto il Lingotto a incontrare a New York un centinaio di banchieri e a essere vicino a una trattativa con Credit Agricole, Intesa Sanpaolo, Unicredit e altri soggetti bancari per rifinanziare, entro il prossimo mese di luglio, l'attuale linea di credito in scadenza a febbraio del 2012.

Maggioranza entro l'anno. I meccanismi finanziari possono risultare un po' ostici, ma la questione è più semplice di quanto appaia. In parole povere, Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat e Chrysler, punta a ottenere il controllo della Casa americana, acquisendo entro la fine dell'anno il 51% del pacchetto azionario e per questo motivo vuole portare la linea di credito da 1 a 1,5 miliardi di euro. L'operazione, che dovrebbe partire nei prossimi giorni, prevede anche l'emissione di obbligazioni per 2,5 miliardi di euro della durata di 8-10 anni e titoli di credito con scadenza di sei anni. Bocche cucite al Lingotto, dove finora le indiscrezioni non sono state confermate.

Lancia Ypsilon NUOVE IMMAGINI UFFICIALI

Lancia YpsilonLancia YpsilonLancia YpsilonLancia YpsilonLancia Ypsilon
Noi l'abbiamo già messa alla prova in pista, lanuova Lancia Ypsilon: è la protagonista della copertina di "Quattroruote" di giugno, che trovate in edicola a partire da oggi. Quattordici pagine in cui vi raccontiamo in esclusiva pregi, difetti, dettagli tecnici della citycar torinese, corredati dai dati raccolti dal nostro Centro prove di Vairano.

Cinque porte. Oggi, però, a Torino, la nuova Ypsilon è stata presentata ufficialmente alla stampa, dopo il debutto al Salone di Ginevrain marzo. È lunga 3,84 metri, larga 167 cm, alta 152 e con un passo di 239 cm. La carrozzeria è a cinque porte, una vera novità per il modello, che dalla Y10 in poi ne aveva sempre avute tre.

Motori. Al lancio (le ordinazioni sono aperte), sono disponibili tre motorizzazioni, già collaudate su altri modelli della gamma Fiat, per esempio la 500, con cui la nuova Ypsilon condivide la piattaforma: 1.2 a bezina da 69 CV, bicilindrico 0.9 TwinAir da 85 CV e 1.3 Multijet da 95 CV, tutti con start & stop di serie. Successivamente sarà disponibile anche la versione bifuel benzina/Gpl del 1.2.

Silver. La dotazione di serie comprende su tutte le varianti, a partire dall'allestimento base Silver, l'Esp con aiuto alla partenza in salita, quattro airbag, attacchi Isofix per i seggiolini dei bambini,telecomando per l'apertura delle porte, volante regolabile in altezza e profondità, alzacristalli elettrici anteriori, sedile posteriore sdoppiato.

Gold, Platinum. Non sono compresi nel prezzo, però, climatizzatore e autoradio, di serie a partire dall'allestimento Gold, che offre anche specchietti con comando elettrico e volante rivestito di pelle. Chi sceglie la versione top Platinum, infine, ha anche gli alzacristalli elettrici posteriori, i fendinebbia, i cerchi di lega da 15", i poggiatesta posteriori e i sedili rivestiti di pelle.

Listino. I prezzi della nuova Ypsilon vanno dai 12.551 ai 17.451 euro (Ipt inclusa): per il listino dettagliato, cliccate qui.

Alfa Romeo Giulietta RINCARI E NUOVI ALLESTIMENTI

Alfa Romeo GiuliettaL'Alfa Romeo Giulietta: entrano in gamma due nuove versioni, base ed Exclusive, e cambiano i prezzi delle Progression, Distinctive e Quadrifoglio Verde.Alfa Romeo GiuliettaL'attesa 1.4 Turbo MultiAir TCT, con cambio a doppia frizione, non è ancora a listino. Nelle foto, l'esemplare presentato allo scorso Salone di Parigi, nell'ottobre 2010.Alfa Romeo Giulietta
Ritocchi al rialzo per il listino dell'Alfa Romeo Giulietta a fronte di un arricchimento delle dotazioni e contemporaneo ingresso in gamma di una versione base e di una al top, la Exclusive. Queste le ultime novità che riguardano l'apprezzata berlina italiana, i cui prezzi partono ora da 19.800 euro (Ipt esclusa) per i modelli a benzina e da 21.800 euro (sempre Ipt esclusa) per quelli a gasolio. Nell'elenco degli optional, tuttavia, non v'è alcuna traccia del tanto atteso cambio a doppia frizione Alfa TCT.

Allestimento base. La Giulietta entry level fa a meno degli alzacristalli elettrici posteriori, del bracciolo anteriore con vano portaoggetti e dei cerchi di lega leggera, disponibili a richiesta in un pacchetto - denominato Allestimento Progression - venduto al prezzo di 470 euro e vincolato alla presenza del volante di pelle e dell'autoradio (rispettivamente a 230 e 350 euro). In pratica, così si raggiunge lo stesso identico prezzo della Giulietta 1.4 Turbo Progression, il cui listino è passato da 20.300 euro a 20.850 euro.

Debutta la Exclusive. Gli aumenti, di diversa entità, hanno coinvolto tutta la gamma: la Giulietta 1.4 Turbo Distinctive cresce di 250 euro, la 1.4 Turbo MultiAir Progression di ben 850 euro e la 1.4 Turbo MultiAir Distinctive di 550 euro, come per la 1750 TBi Quadrifoglio Verde. La debuttante Giulietta 1.4 Turbo MultiAir Exclusive, infine, costa 25.650 euro (Ipt esclusa). Stando al nuovo listino del 17 maggio, la Giulietta Exclusive sarebbe impreziosita dagl'interni in pelle e tessuto di microfibra con cuciture rosse, dal sedile anteriore destro regolabile in altezza, dai sedili posteriori con terzo poggiatesta e bracciolo centrale, dal sensore umidità con dispositivo rilevamento odori, dagli specchi retrovisori esterni ripiegabili elettricamente, dai comandi radio e dal telefono con comandi al volante, dal Blue&Me con vivavoce Bluetooth, comandi vocali, prese Usb e Aux e dai Cerchi in lega da 17".

Prezzi online. Analoghe variazioni hanno ovviamente coinvolto, in diversa misura, anche le versioni a gasolio: il nostro listino online è già stato aggiornato con i nuovi prezzi e le dotazioni. C.D.G.