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venerdì 11 febbraio 2011

Subaru Trezia

Subaru TreziaSubaru Trezia.Subaru TreziaSubaru Trezia
La differenza con la quasi gemella Toyota la noti soprattutto nel frontale, dove cambiano calandra, gruppi ottici, cofano, fascione, fendinebbia. Poi, in coda, nuove luci e finiture. La Trezia, non c'è dubbio, è unaSubaru non ortodossa: niente motore boxer, niente trazione integrale, ma è una monovolume compatta, curata, spaziosa e razionale, costruita dalla Toyota grazie all'alleanza con Subaru, e modificata dagli ingegneri di quest'ultima. Ce n'è abbastanza per incuriosire, vero? Beh, allora non ci resta che salire a bordo.

Benzina: zero vibrazioni. Due le motorizzazioni in gamma: un 1.3 benzina da 99 CV e un 1.4 turbodiesel da 90, che saranno disponibili in concessionaria a partire dal weekend del 26-27 febbraio. Le abbiamo guidate entrambe. Cominciamo dalla versione a benzina. Il sedile di guida ha un'ampia escursione in altezza, lo schienale è a scatti, il piantone ha la doppia regolazione. Si sta seduti in posizione rialzata, con buona visibilità in avanti. Giriamo la chiave e il 1.3 non pare nemmeno acceso: niente vibrazioni ai comandi, come da copione. Su questa versione si può avere solo il cambio manuale a sei marce, che è un buon comando, con leva corta e comoda, posizionata in alto sulla console. Piuttosto rapidi e poco contrastati gli innesti. A dare un po' di fastidio, semmai, è la frizione, non troppo modulabile e dalla corsa corta, tanto che a volte vi potrebbe capitare di fare delle partenze non proprio da manuale.

Coppia in alto. Ma la Trezia, comunque, è gradevole da guidare, agile, e soprattutto molto comoda: insomma, una "quattro metri" che se la cava bene anche in viaggio. Non proprio sportivetta, però, come vorrebbe il marchio. Il quattro cilindri 1.3, in effetti, di CV ne ha a sufficienza (99, abbiamo detto), ma la coppia massima di 125 Nm non si può definire corposa: inoltre è piazzata un po' in alto, a 4.000 giri, dunque per viaggiare spediti bisogna spremere giri e cambio, con eventuali ricadute sui consumi. L'equilibrio dinamico è buono, la vettura piacevole, dicevamo: le sospensioni sono state ritarate dalla Subaru e il rollio risulta piuttosto ridotto per il tipo di vettura. Adeguato lo sterzo: più progressivo che pronto, piuttosto demoltiplicato e con carico medio al volante.

Diesel: la spinta è giusta. Ma eccoci alla 1.4 turbodiesel da 90 CV, sempre con cambio manuale a sei marce. L'esemplare è dotato di pulsante Start. E qui la musica (in tutti i sensi) è diversa: in primo luogo per la coppia motrice (205 Nm), disponibile già a 1.800 giri. Non è un diesel sportivo, questo, ma è più che adeguato per offrire una buona brillantezza di marcia, senza dover spingere tutto sull'acceleratore. Per contro, si avverte una certa ruvidità di fondo, ai regimi medio-bassi e in accelerazione. In ogni caso, qui, la gradevolezza di marcia è superiore.

Piccola, ma non nel prezzo. Concludiamo coi prezzi. Diciamolo subito: più che da utilitaria (seppur ben rifinita ed equipaggiata), sono da classe superiore. Trezia 1.3 benzina: si va dai 15.980 euro della versione Comfort ai 17.180 della Trend. 1.4 Diesel: dai 17.980 euro della Comfort ai 21.480 della ricca Exclusive. Il cambio robotizzato costa 800 euro. Come si vede, non proprio prezzi abbordabili.