A partire da Maggio 2008 l’Italia avrà la prima rete per la distribuzione di idrogeno prodotto con fonti alternative, il progetto è frutto di un investimento di 5 milioni di euro pervenuti dal Ministero dell’Ambiente, dalla Regione Puglia e dall’Università dell’idrogeno e prevede (per ora) l'apertura di 5 stazioni di servizio. In questi nuovi distributori verrà erogato l'idrometano, una miscela composta per il 30% di idrogeno e per il restante 70% di metano: sarà possibile scegliere tra idrogeno puro, metano oppure l'idrometano. La prima stazione europea con impianto a idrogeno è stata inaugurata in Italia nel 2006, nell’area di servizio Agip di Grecciano, nel Comune di Collesalvetti, sulla carreggiata nord della Firenze-Pisa-Livorno.
Uno studio della T&E mostra come alcune case automobilistiche non prendano proprio in considerazione l’idea di ridurre le emissioni dei loro nuovi modelli, come richiesto dagli standard europei. Le emissioni delle tedesche sono aumentate dello 0.6%, mentre le italiane e le francesi sono riuscite a scendere dell’1.6%. Questo in media. Guardando nei dettagli delle tedesche la BMW ha ottenuto l’ottima riduzione del 2,5%, purtroppo non sufficiente a salvare la DaimlerChrysler (+2.8%) e Volkswagen (+0.9%). La palma dell’impegno va alla Toyota, che ha ridotto del 5%. I consumi di una Toyota media sono, comunque, maggiori di altre europee: 153 g/km. Una Peugeot Citroën venduta nel 2006 in Europa emette, in media, 142 g/km, una Renault 147 g/km e una Fiat 144 g/km. Le strategie per contenere le emissioni sono sia tecniche, nei motori, sia banali, nella riduzione del peso della vettura media. Una Fiat venduta nel 2006 pesava 40 Kg in più di una venduta nel 2005. Ok, l’aumento di peso e’ stato compensato dalle migliori prestazioni, ma i risultati sarebbero potuti essere molto migliori se quell’aumento di peso non ci fosse stato. Per confronto, un DaimlerChrysler e’ ingrassato di 62 Kg mentre una Peugeot Citroen e’ dimagrita di 9 Kg. Per la cronaca: il primo target alle emissioni dei veicoli in Europa era stato proposto dalla Germania nel ‘94, ratificato nel ‘95 e chiedeva di raggiungere entro il 2005 il risultato di 120 g/km. Nel ‘96 si aggiunse che gli obbiettivi potevano essere raggiunti nel 2005, “o al massimo entro il 2010″. Nel 1998 la European Automobile Manufacturers Association riuscì a far spostare a suo favore il bersaglio: accontentarsi di 140g/km nel 2008 e raggiungere i 120 nel 2012. Quest’anno si e’ deciso che nel 2012 si arriverà a 130g/km. Inutile dire che con tutta probabilità questo target verrà spostato ancora. Per raggiungere questo obbiettivo molte case automobilistiche stanno studiando nuove soluzioni tecnologiche, alcune già sul mercato, altre che faranno la loro comparsa tra pochi anni.